Il Palio dij Cossòt - Da cosa nasce la tradizionale corsa con le zucche
Il Palio dij Cossòt nasce dall’iconografia legata al Santo Patrono S. Giacomo
Apostolo, in viene raffigurato con una zucca appesa al suo bastone. In epoca in
cui la tradizione contadina era più viva gli alpignanesi venivano chiamati
“Mangia cossòt” (mangia zucchini) dagli abitanti dei paesi limitrofi.
Ed infatti
qui esiste anche un’interessante tradizione culinaria di cucinare i “cossòt” in
tutte le maniere: crespelle di zucchine, frittate, ed i famosi “cossòt al
brusch” ovvero gli zucchini marinati molto apprezzati in estate perché
appetitosi e freschi. Da quella raffigurazione religiosa di San Giacomo che
porta delle zucche appese al suo bastone è poi scaturita la famosa corsa con le
zucche dove quattro corridori per ogni borgo che reggono sulle spalle due aste
con appese otto zucche piene d’acqua, si alternano a staffetta in un percorso
lungo il centro storico.
Un percorso che si snoda tra le vie che congiungono
piazza Girolina con il sagrato della chiesa di San Martino, passando per lo
storico “ponte vecchio” adiacente all’ex opificio Cruto. Una gara in cui
velocità e destrezza la fanno da padrone: è necessario raggiungere il traguardo
per primi però perdendo la minor quantità d'acqua possibile.
Fa da contorno alla
corsa del palio, ma non per questo meno rilevante, la rievocazione storica, con
la battaglia del 1678 in cui il Conte Andrea Provana con le truppe sabaude si
oppose all’avanzata dell’esercito francese di Luigi XIV. Così nei giorni del
palio si ricreano quelle atmosfere di vita popolana del 1600, con musiche, danze
e locande.
PG
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