Nino Boeti oggi al Valdese

Oggi alle 12 andrò a visitare l'Ospedale Valdese per condividere con i medici e il personale il senso di abbandono e di scoramento che mi dicono esistere oggi nella struttura. La chiusura di un ospedale non è una chiusura "normale". L'Ospedale ogni giorno è il luogo della vita, quello della morte, il luogo del dolore alla notizia di una malattia grave, quello della gioia e della speranza per un intervento ben riuscito. Chi fa il medico porta con sé l'emozione e i ricordi del suo lavoro. I pazienti curati, quelli a cui è andata bene, con cui si è condiviso un percorso terapeutico insieme alla famiglia, quelli a cui non è andata bene e rispetto ai quali cerchi di capire se c'era qualcosa di più che si poteva fare, il rimpianto per una carezza non data, l'amarezza per un farmaco che non ha dato i risultati. Un ospedale non dovrebbe chiudere, perché è come chiudere un pezzo della vita dei pazienti e del personale. E nel caso del Valdese, si chiude anche un pezzo di storia sanitaria della città di Torino. Peccato, un po' di buon senso avrebbe potuto continuare a dare una funzione a quell'ospedale, nel rispetto dei pazienti, del personale, e anche dei cittadini di quel pezzo di città.

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