Un pensiero così semplice ma a volte così difficile da dire al proprio papà
Voglio sottoporvi una lettera inviata a Specchio dei Tempi, di un lettore che si firma Daniele. Quando l'ho letta mi sono commosso tanto; mi ricorda molto il tempo in cui anche io ero piccolo, mio padre che andava a lavorare - e lavorava sempre, sabati e domeniche - e all'incirca la vita di quegli anni passati era così: semplice, umile, pulita, corretta. Ecco, questa cartolina in "bianco e nero"della mia vita, oggi mi manca. Paolo Un lettore scrive: «Ciao papà. Sto guardando una fotografia in bianco e nero, avevi vent'anni. «Come eri bello con la tua pettinatura impeccabile, la tua MV Augusta. Eppure tu avevi vissuto, per tanti anni, in un paesino di montagna, dove avevi sudato da contadino e da minatore. «Come eri forte quando hai vinto il trofeo di sci durante la naia, quanto ci tenevi a quel cappello d'alpino appeso in casa vicino alla medaglia d'oro dei donatori di sangue. «Come eri generoso sul lavoro, la città aveva avuto solo un posto in ...