Una città senza dignità (non proprio per merito suo)

Ieri sera mi sono ritrovato ad assorbirmi il primo consiglio comunale: giuramento del sindaco, votazione per il presidente ed il vice e presentazione della giunta e del programma. Il tutto alla bocciofila: non so perchè non l'abbiano fatto nella grande sala conferenze del Parlapà; a saperlo mi portavo due bocce in più (due mi sono venute durante la serata).
Ho creduto, fino a qualche istante prima che iniziasse il "rito", che ripartendo da zero (qualcuno gridava "noi siamo la novità, il nuovo") ai consigli comunali non avrei più dovuto assistere a scene assurde, dibattiti senza senso, senza organizzazione ne soprattutto capacità intellettuale e dialettica (esclusa qualche mosca bianca).
Ed invece ho dovuto di nuovo ricredermi: una città con 17.100 abitanti non ha dei politici degni di questo nome. Eppure loro (come gli altri) dicono che gli alpignanesi li hanno votati: ovviamente li han votati...ma cosa puoi votare se devi scegliere tra una mela marcia ed una già in avanzato stato di decomposizione?!?
 
Posso capire che le persone intelligenti non si mettano in politica.. ma un conto è avere qualche elemento "storto" un altro è avere tutta la scuderia ammaccata.
E così sono tornato a casa triste e seccato: già mi viene la nausea andare ai prossimi consigli per poi scrivere la cronaca della serata. Ma quale cronaca??? Al massimo si può fare lo stupidario ed un pezzetto (piccolo) di gossip. STOP.

Commenti

  1. Pur condividendo molte delle cose che hai scritto mi è dispiaciato leggere il tuo commento perchè mi è parso di leggere fra le righe una sorta di rassegnazione mista a delusione. Una cosa condivido e cioè che in Italia (ed anche ad Alpignano) la parte che potrebbe dare un valore aggiunto (per tutta una serie di motivi tutti più che giustificabili) non sente la necessità di mettere a disposizione del proprio paese le sue potenzialità. La politica è diventata ormai una sorta di circolo chiuso per chi può permettersi di ritagliare del tempo retribuito dal lavoro (sindacalisti, dipendenti pubblici, dipendenti privati di grandi aziende, pensionati) oppure di chi dalla politica "sacrificando il proprio tempo" rivuole indietro una sorta di beneficio economico. La parte migliore del paese spesso rimane alla finestra (per volontà o per necessità) a guardare ed a lamentarsi. Io spero ancora in una inversione di rotta!
    Ciao Gianni Brignolo

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